NO TAV – NO CORRIDOIO 5

né in Val Susa né sul Carso

A Venaus la violenza di polizia e carabinieri contro il popolo della Valle

Hanno iniziato svegliando con calci, pugni e manganellate chi dormiva nelle
tende accampate vicino al presidio, poi hanno lanciato le ruspe contro le
barricate di legna sulla strada e contro le donne e gli uomini che vi
stazionavano, hanno pestato con violenza e assediato tutti coloro che si
trovavano vicino alla baracca del presidio.

Infine al grido “vi massacriamo” e a suon di manganelli hanno sospinto la
gente verso il paese. Contemporaneamente chi cercava di salire per
raggiungere il presidio è stato violentemente caricato, mentre tutti gli
accessi a Venaus sono stati bloccati, perfino alle stesse autombulanze.

Dalle quattro di stanotte l’occupazione militare della Valle di Susa è
diventata guerra aperta a tutto il popolo della Valle, provocando decine di
feriti -anche tra i giornalisti-e strappando le fasce tricolori ai sindaci.

La democrazia è morta.

Si sono giocati qualsiasi ipotesi di “tregua olimpica”.

Nelle fabbriche e scuole delle valle si stanno organizzando fermate ed
uscite. La Confederazione Cobas ha dichiarato lo sciopero per tutte le
fabbriche della Valle e della Gronda ovest di Torino, e invita tutte le
lavoratrici ed i lavoratori a recarsi in Valle per partecipare alla
mobilitazione generale ed alle numerose iniziative che si stanno
organizzando.

Confederazione Cobas Torino

7 Risposte a “NO TAV – NO CORRIDOIO 5”

  1. Il 5 marzo 1998 a Torino sono stati arrestati tre anarchici che abitavano la Casa di Collegno. Lo squat viene chiuso dalle autorità. Contemporaneamente vengono attaccate altre due case occupate: l’Asilo è sgomberato mentre all’Alcova l’operazione non riesce.

    Edoardo Massari (Baleno) Maria Soledad Rosas (Sole) e Silvano Pelissero sono accusati dal PM Maurizio Laudi di essere gli autori di alcuni attentati, avvenuti in Val Susa, contro i primi cantieri del Treno ad Alta Velocità.

    I tre arrestati si dichiarano estranei alle accuse avanzate nei loro confronti.

    Il 28 dello stesso mese Edoardo Massari muore impiccato nel carcere delle Vallette.

    L’11 luglio successivo muore nell’identico modo anche Soledad Rosas, lei pure in stato di detenzione.

    Nel gennaio 1999 Silvano, unico sopravvissuto all’inchiesta di Laudi, è condannato a 6 anni e 10 mesi dal giudice Franco Giordana. Verrà liberato solo nel marzo 2002 dopo quattro anni di detenzione, in seguito alla sentenza della corte di cassazione che riconoscerà l’inconsistenza delle prove relative all’associazione eversiva (art. 270 bis).

    Ora che gli abitanti della Val Susa sono “avvisati”, decolla il progetto del treno veloce. A contrastare i programmi ultramiliardari e altamente nocivi del potere, sono solo i pazzi ed i sovversivi. E finiscono male.

    Seppelliti i morti, gli Assassini – premiati dallo Stato – vorrebbero dimenticare…

    http://italy.indymedia.org/news/2005/03/742573.php

  2. Cellerin che vien di notte

    viene a darti tante botte,

    vuoi sul naso, o sulla schiena,

    l’importante è che ti mena.

    Gli occhi fuori dalla testa,

    corre, urla, picchia e pesta.

    Sono in mille contro cento,

    son davvero un gran portento.

    Più son botte e più è una manna

    per il celerino Sanna,

    che con scudo e manganello

    crede d’essere più bello.

    Poi diventa ancora giorno

    e mi guardo tutto intorno:

    il presidio non c’è più,

    vedo solo caschi blu.

    Vedi tanti poliziotti,

    tanto sangue e nasi rotti,

    vedi rabbia negli sguardi,

    viene in mente un nom: Lunardi!

    Deve andar da Berlusconi,

    rassegnar le dimissioni:

    lui, Pisanu e poi la Bresso,

    tutti a casa, presto, adesso!

    Ma in tutte le contrade,

    scendon folle nelle strade.

    Qui nessuno ha più paura,

    gridiam tutti: SARA’ DURA!!!!!!!

    NO TAV

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