Un libro mette in dubbio la santità del frate di Pietrelcina e rischia di distruggere il “faro” spirituale dei fedeli che ora si scatenano in sua difesa. | |||||
Dopo le accuse di Padre Gemelli, il fondatore dell’Università Cattolica che scrisse al Sant’Uffizio una lettera contro il frate di Pietrelcina e condusse una battaglia feroce contro di lui, sono delle testimonianze degli anni ’20 riportate in un volume di Sergio Luzzato (di cui alcuni estratti sono pubblicati dal Corriere), a gettare sospetti sul cappuccino e le sue stimmate. Risulterebbe infatti che Padre Pio avesse chiesto in gran segreto alla cugina di tale dottor Valentini Vista, farmacista di Foggia, di riempire una bottiglietta da 100 grammi di acido fenico puro. Tale sostanza, un vero e proprio veleno, «brucia e caustica enormemente allorquando lo si adopera integralmente», motivo per cui il medico ipotizzava che «quell’acido fenico adoperato così puro potesse servire a Padre Pio per procurarsi o irritarsi quelle piaghette alle mani».
Non dubitando sull’onestà del religioso e della “originalità” delle stimmate, il farmacista avrebbe comunque inviato il veleno. Solo poche settimane dopo, però, la richiesta sarebbe diventata quella di quattro grammi di veratrina, altro prodotto fortemente caustico generalmente prescritto in milligrammi. Bloccata la “fornitura”, il dottore tennè però per sè le perplessità, ma quando il vescovo di Foggia stava per essere trasferito ad Acireale, decise di riferirgli tutto. E tutto fu poi confermato dalla cugina. Le testimonianze furono allora inviate al Sant’Uffizio, insieme a due documenti scritti proprio da Padre Pio per la cugina del farmacista affinché le procurasse l’acido fenico prima e la veratrina dopo. Una prova apparentemente decisiva e raccomandata come segretissima alla sua latrice. E la domanda decisiva viene proprio da tanta discrezione: a che scopo, se non a procurarsi o irritarsi le ferite (sostiene l’autore), potevano servire sostanze chimiche non prescrivibili od ottenibili dal medico dei cappuccini? I devoti, celebri o meno, attendono inquieti la risposta. Intanto però potrebbero consolarsi con un’auto: va infatti all’asta la Mercedes 180 bicolore del 1959 del frate. Sarà battuta da Coys a fine mese e i banditori prevedono di ricavarci oltre un milione di euro.
Si tratta di appunti privati, raccolti dall’autore, in cui Papa Giovanni XXIII bolla come «un immenso inganno e un disastro di anime» l’opera del cappuccino proclamato Santo da Karol Wojtyla, deplorandone «i rapporti scorretti con le fedeli». Anche Padre Gemelli, il fondatore dell’Università Cattolica, scrisse al Sant’Uffizio una lettera sul frate di Pietrelcina e condusse una battaglia feroce contro di lui. E stando al libro di Luzzato, risulterebbe che Padre Pio avesse chiesto in gran segreto alla cugina di tale dottor Valentini Vista, farmacista di Foggia, di riempire una bottiglietta da 100 grammi di acido fenico puro. Tale sostanza, un vero e proprio veleno, «brucia e caustica enormemente allorquando lo si adopera integralmente», motivo per cui il medico ipotizzava che «quell’acido fenico adoperato così puro potesse servire a Padre Pio per procurarsi o irritarsi quelle piaghette alle mani». Oggi, dalle pagine del Corriere della Sera, Vittorio Messori, affronta la delicata questione: «Il Padre Pio di Sergio Luzzatto è un libro importante e serio. Per questo, non gli rendono giustizia certe anticipazioni giornalistiche che – dalle oltre 400, fitte pagine – estrapolano “rivelazioni” e “gialli” […] A questi sospetti – provenienti soprattutto da ambienti clericali – hanno già dato risposta da decenni non solo gli agiografi del frate, non solo perizie e controperizie di illustri clinici, ma anche le inchieste implacabili delle commissioni vaticane che hanno portato alla beatificazione del 1999 e alla canonizzazione del 2002». In un pezzo su La Stampa, invece, Marco Tosatti racconta dei (presunti) scandali sessuali piovuti sul santo: «Le donne, le “pie donne”, il gruppo di super fedeli di padre Pio gli hanno sempre procurato guai a non finire. Una di esse, gelosa di una “concorrente” giunse ad autoaccusarsi di avere avuto rapporti sessuali con il frate». E aggiunge: «Ma c’è da dire che padre Pio usava, nei suoi rapporti con le figlie spirituali, e in particolare con una di esse, Cleonice, un linguaggio mistico-amoroso che avrebbe potuto trarre in inganno». Ma anche il mondo ecclesiale si divide sul conto del frate. Il teologo Giovanni Franzoni, ex abate della basilica romana di San Paolo, ritorna sul giudizio negativo espresso da padre Gemelli e parla di «istrionismo pulsionale» e «necessità di mettersi in mostra»: «Le stimmate sono una nota malattia della pelle. Le ho viste anche in persone che nulla avevano di santo – puntualizza don Franzoni dalle pagine de La Stampa -. Padre Pio non è mai parso monastico e ritratto in se stesso, ma idolatrato e sovraesposto già da un’iconografia miracolistica». Insomma, c’è chi definisce Padre Pio un «impostore e lussurioso» e chi lo vede come una vittima di Giovanni XXIII, suo acerrimo nemico. «Abbastanza luce per credere, abbastanza buio per dubitare», diceva Pascal…
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w la mafia diocesana
comi ha le piaghette sull’ano
Zitto ignorante!
bisticciate come una coppia di vecchie checche…
checco! checco! checco! sto morendo
cegheglòns
ceghletìschis
da http://dallapartedichiguida.blogosfere.it/2007/09/guida-in-stato-debbrezza-un-paradosso-drammatico.html
il Decreto Legge n. 117 del 3 agosto 2007 in materia di alcol e guida avvantaggia i “dritti”
Infatti, il Decreto avvantaggia i “dritti”.
1) Tre le fasce progressive di violazione: questo rende impossibile un accertamento sintomatologico da parte della Polizia giudiziaria.
2) C’è la depenalizzazione del rifiuto da parte del conducente di sottoporsi ad accertamento della propria condizione psicofisica.
Risultati.
1) È sufficiente rifiutarsi all’alcoltest per vedere trasformata la propria condotta da reato penale ad illecito amministrativo.
Ipotesi. Persone in evidente stato di ebbrezza vengono sorprese alla guida di veicoli: alcune soffiano nell’etilometro o accettano di sottoporsi al narcotest, altre invece si rifiutano. Le prime rischiano sanzioni penali, mentre le seconde restano immuni da questa eventualità, configurandosi a loro carico semplici illeciti amministrativi, seppur pesanti.
è il caso di un ciclomotorista della provincia di Torino! – potrà beneficiare dell’impossibilità della qualificazione del reato da lui commesso (perché il giudice non saprà in relazione a quale grado di ebbrezza giudicarlo) né potrà dirsi “non collaborativo” all’esecuzione del test: non ha rifiutato ma, semplicemente, non poteva.
I commenti su SANTO PADRE PIO
sono veramente vergognosi.Quanto riferito dalla farmacista non prova nulla(solo malvagita’ mai provate)e quindi quanto divulgato dallo scrittore non prova nulla.Solo publicita’ anticipata.Nei tanti tanti nel convento,dove il Padre aveva tanti nemici ed era spiato di continuo,nessuno ha mai scoperto questa infamia riportata dalla stampa.Non varrebbe neanche la pena di farlo notare ma il Santo che ancora oggi si tenta di infangare
e’ stato per lunghi anni,anche dal
suo attuale accusatore, forzato, ad investire quanto raccolto con le offerte che pervenivano a consegnare queste ad un truffatore(GIUFFRE”) senza mai acoonsentire,il quale successivamente sali’ agli onori della stampa.Chi ha conosciuto Il Padre ha avuto un privilegio,il sottoscritto in famiglia ha ricevuto un miracolo ritenuto impossibile.
Padre Pio,quindi fara’del bene anche
a chi ancota tenta di infangarlo con un libro,beneficiandolo di tanto denaro ,grazie sempre al nome del Padre, che questo
diffamatorio libro incassera’.
Aldo Caretti
CARETTI FAMILY GROUP INC-USA-ITALY.
I commenti su SANTO PADRE PIO
sono veramente vergognosi.Quanto riferito dalla farmacista non prova nulla(solo malvagita’ mai provate)e quindi quanto divulgato dallo scrittore non prova nulla.Solo publicita’ anticipata.Nei tanti anni
nel convento,dove il Padre aveva tanti nemici ed era spiato di continuo,nessuno ha mai scoperto questa infamia riportata dalla stampa.Non varrebbe neanche la pena di farlo notare ma il Santo che ancora oggi si tenta di infangare
e’ stato per lunghi anni,anche dal
suo attuale accusatore, forzato, ad investire quanto raccolto con le offerte che pervenivano a consegnare queste ad un truffatore(GIUFFRE”) senza mai acoonsentire,il quale successivamente sali’ agli onori della stampa.Chi ha conosciuto Il Padre ha avuto un privilegio,il sottoscritto in famiglia ha ricevuto un miracolo ritenuto impossibile.
Padre Pio,quindi fara’del bene anche
a chi ancota tenta di infangarlo con un libro,beneficiandolo di tanto denaro ,grazie sempre al nome del Padre, che questo
diffamatorio libro incassera’.
Aldo Caretti
CARETTI FAMILY GROUP INC-USA-ITALY.
I commenti su SANTO PADRE PIO
sono veramente vergognosi.Quanto riferito dalla farmacista non prova nulla(solo malvagita’ mai provate)e quindi quanto divulgato dallo scrittore non prova nulla.Solo publicita’ anticipata.Nei tanti anni
nel convento,dove il Padre aveva tanti nemici ed era spiato di continuo,nessuno ha mai scoperto questa infamia riportata dalla stampa.Non varrebbe neanche la pena di farlo notare ma il Santo che ancora oggi si tenta di infangare
e’ stato per lunghi anni,anche dal
suo attuale accusatore, forzato, ad investire a interessi altissimi .quanto raccolto con le offerte che pervenivano al Convento. Padre Pio si e’ sempre rifiutato. il GIUFFRE”successivamente sali’ agli onori della stampaper varie truffe anche a danno di sodalizi religiosi.Chi ha conosciuto Il Padre ha avuto un privilegio enorme,il sottoscritto in famiglia ha ricevuto un miracolo ritenuto impossibile.
Padre Pio,quindi fara’del bene anche
a chi ancota tenta di infangarlo con un libro,grazie sempre al nome di Padre, Pio che questo
diffamatorio libro incassera’.
Aldo Caretti
CARETTI FAMILY GROUP INC-USA-ITALY.
HA HA HA HA HA HA HA HA
l’unico prete buono è quello morto
Santo Padre Pio da PIETRALCINA infangato precedentemente per non aver messo disponibilita' finanziarie in mano ad elementi che offrivano interessi(a parole)vantaggiosissiimi .Padre Pio ha ultimato opere colossali.Padre Pio ha milioni di fedeli che lo seguono ancorra oggi in tutto il mondo.I miracoli non si contano sulle dita delle mani.Chi ha avuto il privilegio di conoscerlo in vita ha avuto la possibilita di ascoltare un Santo.
Un suo fedele
Aldo Caretti
investments@cfgi.biz
Los Angeles 11.15.2010
Gradirei sapere il seguito alla falsa notizia diramata a suo tempo circa la Mercdes di Padre Pio,o,usata da P.Pio.Padre Pio come risaputo dai fedeli e non di tutto il mondo non ha mai laciato S.Giovanni Rotondo se non nelle maniere conosciute da fedeli di tutto il mondo.Ove e' stato visto non erano luoghi raggiugibili in Mrecedes.Sarebbe un gesto civile affinche' chi conosce questa storia diffamatoria fornisse elementi a chiarimento. publici.A suo tempo gia' commentai alle inesattezze publicare credo su Quattroruore ed il responsabile dell'articolo rispose che avrebbe provveduto.E' una vergogna anche questo nuovo libro contro la Santita' di Padre Pio.Raccogliere elementi diffamatori da persone che sono state"NESSUNO"non e' difficile.Specialmente se questo permette di fare denaro infangango un Santo.Comunque da religiosi sappiamo che solo il tentativo mai riuscito di infangare un Santo riconosciuto dalla Chiesa e dal mondo intero specialmente a fine di lucro e' quanto di piu' malefico e criminale si possa fare.Riteniamo che la chiesa sarebbe dovuta intervenire in merito.
Aldo Caretti
investments@cfgi.biz
Los Angeles 2.20.2011.