Pazza idea. L’ultimo numero della rivista Zapruder

su Konrad, n. 224, marzo 2017.

Zapruder è una rivista quadrimestrale di storia ed è arrivata al numero 41. La cosa non era per nulla scontata dato che si tratta di una rivista totalmente autofinanziata. La redazione inoltre non ha una sede fissa e questi due aspetti la rendono un unicum nel panorama delle riviste di storia in Italia. A renderla unica è anche il fatto che tenti – e riesca – a stare fuori dai canali ufficiali e istituzionali della storiografia. Anche la casa editrice che la pubblica – Odradek – lascia completamente libera la redazione di gestire ogni singolo aspetto perfino l’impaginazione.

Zapruder nasce dal bisogno di impegnarsi dopo il G8 di Genova del 2001 contro i racconti dominanti grazie alla creazione da parte di alcuni storici e storiche di un’associazione, Storie in movimento. L’obiettivo da statuto di Storie in movimento è di fare una pubblicazione che sia il più possibile divulgativa, quindi non solo per addetti ai lavori. Anche il funzionamento dell’associazione è particolare infatti l’assemblea dei soci di Storie in movimento è mobile e sceglie annualmente e democraticamente redazione e temi da approfondire. Un altro obiettivo della rivista è dare voce a quelle persone che difficilmente troverebbero spazio in una pubblicazione ufficiale perché alle prime armi o prive di titoli o mentori. Questo consente che siano i temi a parlare piuttosto che i ruoli in enti o istituzioni.

Zapruder, pur essendo una rivista di storia, cerca di uscire dall’ambito disciplinare dialogando ad esempio con le arti o altre modalità di raccontare la storia. Il numero 41 di settembre – dicembre 2016 infatti tratta di storia della psichiatria e delle donne e si intitola “Pazza idea. Genere, salute mentale, controllo”. La storia della psichiatria e di genere, mettono in luce infatti diversi aspetti della conflittualità – in ambito manicomiale ma non solo – sia nella dimensione pubblica che privata.

Molti sono i contributi contenuti nella pubblicazione che analizzano questo ganglio sotto diversi aspetti. La malattia mentale e la ribellione nelle donne possedute, gli esorcismi e la medicina dopo il Concilio di Trento, un’analisi sulle Baccanti di Euripide tra crisi politica e marginalità sociale o ancora un altro sui trasferimenti dei pazienti psichiatrici tra Tripoli e la Sicilia nel periodo 1912-1952 solo per accennare ad alcuni temi contenuti nelle diverse rubriche in cui è divisa la rivista. Personalmente ho curato per questo numero due di queste rubriche “Voci” ed “Immagini”. Nella prima, intitolata Mule matte. Voci e volti dall’ospedale psichiatrico di Trieste, ho intervistato Assunta Signorelli dove la psichiatra che ha collaborato con Franco Basaglia fin dal 1972 analizza la sua esperienza nella deistituzionalizzazione e critica la deriva che sta colpendo i servizi lasciatici in eredità dal noto medico veneziano. In “Immagini” troverete due serie di fotografie inedite dell’esperienza di deistituzionalizzazione triestina che mi fornito Assunta stessa facendomi consultare il suo archivio interessante e sostanzioso composto da documenti, pubblicazioni e appunto fotografie.

La rivista verrà presentata a breve in regione:

  • Udine venerdì 17 marzo 2017 presso la Libreria Tarantola in Via Vittorio Veneto, 20 orario in corso di definizione

  • Trieste sabato 18 marzo 2017 presso il Caffè San Marco in via Cesare Battisti, 18 alle ore 18

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