EVILENKO di David Grieco

EVILENKO di David Grieco

Uno dei film più assurdamente a favore di una volgarizzazione triviale della psicanalisi nelle sue forme deteriori. Il personaggio chiave è quello dello psicanalista finocchio ed ebreo (finocchi ed ebrei oggi non è più politicamente corretto discriminarli; circa i matti il dubbio rimane) contro i manicomi sovietici come luoghi di detenzione di dissidenti politici eppure così spietatamente manicomiale nel proporre la sua diagnosi di schizofrenia. Esaltazione degli aspetti familiaristici della psicanalisi. Esaltazione della perestrojka come momento di liberazione dalla barbarie comunista (il comunismo reale è stato certo una barbarie ma non mi pare che la perestrojka abbia portato grossi benefici: prima gli sfruttati erano i proletari vittime della dittatura SUL proletariato ora sono sempre i proletari vittime del regime mafioso-democratico-fascista).
Visione della persona affetta da disturbi psichici (come sicuramente era Evilenko per quanto io non credo che la diagnosi esatta sia quella di schizofrenia…ma io non sono un clinico e credo che la clinica sia un gran rischio in campo psichiatrico) solo come persona portatrice di pericoli sociali come nella tradizione più fascista e lombrosiana; oltretutto di quei pericoli che sono gli ultimi tabù della nostra società: la morte e il sesso su minori. Il solito luogo comune sull’eccezionalità del soggetto folle. Ipotesi quasi mesmeriche sull’ipnosi.
Delusione.
Finché non ci renderemo conto che la famiglia tradizionale è alla base di tanta parte degli atteggiamenti micro e macro fascisti non ci sarà una reale emancipazione. Il caso della rielezione di Bush negli Stati Uniti è paradigmatico. Rileggiamoci (ma sempre criticamente e contestualizzando) Deleuze e Guattari, Robert Castel e Foucault, David Cooper e Reich.
ORGONIZZIAMOCI!

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