Quelle ali spezzate a Ronchi

Al margine della pista dell’aeroporto di Ronchi da anni è fermo un aeroplano con le ali spezzate. La sua storia è curiosa.

Da Il Piccolo del 21 aprile 2004

Schianto a Ronchi, si spezza l’ala dell’aereo

Sfiorata la tragedia ieri mattina all’Aeroporto del Friuli Venezia Giulia di Ronchi dei Legionari. L’Md Super 80 «Venezia» dell’Alitalia in servizio fra Roma e Trieste (siglato AZ 1357), subito dopo l’atterraggio ha centrato con la parte terminale dell’ala destra, mentre raggiungeva il piazzale di sosta, un camion che stava caricando terra poco fuori di una pista di raccordo. Nell’urto l’ala si è spezzata in due tronconi, ne sono fuoriusciti quasi duemila chilogrammi di carburante che hanno invaso parte del piazzale di sosta dello scalo. L’incidente ha causato solo contusioni, fortunatamente leggere, a 11 delle 98 persone a bordo dell’aereo (91 passeggeri fra i quali il cantautore Lucio Dalla e il direttore del «Piccolo», Alberto Statera, 7 membri dell’equipaggio e un dipendente Alitalia che viaggiava fuori servizio), in parte medicate nelle ambulanze fatte giungere fin sotto bordo, in parte nel posto di primo soccorso dell’aeroporto, prima che alcune di esse venissero inviate per esami più accurati all’ospedale di Monfalcone. Dall’ala tranciata il carburante (ce n’erano a bordo ancora 2500 chilogrammi dei 6000 imbarcati a Fiumicino prima della partenza) ha cominciato a sgorgare a fiotti, in poco meno di 3 minuti sul luogo dell’incidente sono giunti i primi soccorsi. A quel punto sono stati armati gli scivoli d’emergenza e i passeggeri, già assistiti e rassicurati dal personale di bordo, hanno iniziato a scendere sulla pista. Mentre i vigili del fuoco del distaccamento aeroportuale, poi raggiunti dai colleghi di Monfalcone e Gorizia, iniziavano l’intervento e le ambulanze arrivavano, lo scalo è stato chiuso al traffico aereo (riaperto poi alle 12.14, i voli da e per Monaco di Baviera sono stati dirottati a Venezia). Il carburante uscito è stato prima circoscritto dai vigili del fuoco con sostanze schiumogene, poi convogliato nella canaletta di scolo a bordo pista.
Negli spazi immensi e vuoti dello scalo e con una visibilità perfetta sono entrati in collisione l’unico aereo in quel momento presente e un automezzo fermo fuori dei piazzali! Un incidente che ha dell’incredibile. Com’è potuto succedere? Ed è andata anche di lusso. Perché se solo il carburante uscito avesse preso fuoco avrebbe potuto essere una strage. La dinamica dell’incidente è chiarissima: il velivolo, ai cui comandi c’erano il pilota Massimo Giovagnoli e il suo assistente Dimitri Antoniazzi, dopo aver toccato terra stava percorrendo il raccordo «Bravo» (fino a lunedì sera chiuso al transito, ma ieri mattina riaperto) per raggiungere il suo punto d’arresto nel piazzale di sosta, sotto l’aerostazione. Proprio alla fine del raccordo, a circa un metro e mezzo fuori dal nastro d’asfalto, si trovava un automezzo della ditta Adriastrade di Monfalcone, che per conto della Aeroporto Fvg spa (la società che gestisce lo scalo ronchese) sta lavorando all’ampliamento dei piazzali aeroportuali. Troppo vicino per sfuggire ai 12 metri di ala del Super 80: passando, il velivolo l’ha centrato nella parte posteriore del cassone mentre l’autista del mezzo, Claudio Zerbinati, 54 anni di Cervignano, tentava una repentina e disperata manovra per schivare l’impatto.
Com’è potuto accadere? È vero che il camion non avrebbe dovuto essere lì, ma almeno a 5 metri dal bordo pista come prevedono le norme di sicurezza. Ma com’è stato possibile che i piloti, con i buoni 300 metri di lunghezza e i 23 di larghezza del raccordo «Bravo» non siano riusciti a deviare per evitare la collisione? E dalla torre di controllo, qualcuno ha segnalato il pericolo al comandante Giovagnoli e al copilota Antoniazzi? Sono questi gli interrogativi ai quali cercheranno di dare risposte le 6 inchieste avviate, fra le quali quelle dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo e della Procura della Repubblica di Gorizia. E il sostituto procuratore Massimo De Bortoli (coadiuvato nel suo lavoro dal commissariato della Polaria di stanza all’aeroporto) ha disposto il sequestro dell’aeromobile e del camion.
Un incidente che per un paio d’ore ha mandato in fibrillazione l’aeroporto ronchese, ieri mattina tra l’altro affollato da numerosi militari italiani della Kfor in attesa dell’aereo che doveva portarli in Kosovo. Il volo per Roma delle 11.10 è stato ovviamente annullato, i passeggeri sono stati imbarcati sul volo per Malpensa e da lì hanno poi potuto raggiungere la Capitale.


Altre fonti:

La Provincia Pavese: Scontro aereo-autocarro in pista, spezzata l’ala

LSNN: Trieste: un incidente aereo in pista con Autocarro, nessun ferito- a bordo c’era anche Lucio Dalla

Foto di archivio

Ronchi Tower: Specials – MD82 Alitalia accident

Come è andata a finire?

Udine10.it, 15 novembre 2013: Incidente aereo Ronchi: assolti in appello 3 imputati