Alzare gli occhi al cielo


Alzare gli occhi verso il cielo è un gesto con cui si manifesta disperazione e si invoca simbolicamente l’aiuto di qualche presunta entità superiore.

Ma, forse non a caso, alzare lo sguardo al cielo – o più probabilmente al soffitto dal chiuso di stanze pregne di odore di fumo e forse ancora di urina – è anche un gesto che si vede in persone psichiatrizzate e imbottite di psicofarmaci.

In particolare è un effetto causato anche dalla clotiapina sostanza nota col nome commerciale di Entumin della categoria farmacoterapeutica “psicolettico-antipsicotico”. Personalmente non ho mai visto nessuna persona “trattata” con questo farmaco che manifestasse maggiore lucidità o benessere; in compenso è forse in assoluto il farmaco più temuto dagli psichiatrizzati anche per l’uso pressoché abituale a scopo sedativo che ne viene fatto, scopo per il quale pare sia particolarmente adatto.

Oggi un utente con cui lavoro quotidianamente [curiosamente mettendo su Google le parole alzare gli occhi entumin si trova una pagina che in qualche modo ha a che fare direttamente con questa storia] dopo aver pernottato in Centro di Salute mentale per un curioso night-hospital dopo un po’ ha iniziato ad avere questo sguardo con le pupille calamitate verso il soffitto. Dopo un po’ che proseguiva questa fissità ho telefonato per mettere a conoscenza i referenti medici e per avere eventualmente delle indicazioni su come comportarmi e su quali antidoti evidentemente potessero essere adeguati.

Al di là delle considerazioni sulla simulazione dell’utente in questione che pure può esserci stata la risposta che ho avuto è secondo me in ogni caso significativa. Dopo avermi fatto attendere per un consulto dell’infermiere con il medico di guardia mi viene detto (dopo i farmaci da dare se la situazione fosse persistita e di cui io ovviamente non avevo la disponibilità) che l’episodio poteva essere causato dal fatto che il giorno prima il nostro uomo dallo sguardo di traverso “si è comportato male quindi è stato redarguito”… testuali parole… non è dato sapere cosa sia il “male” e come si redarguisca opportunamente… a me quello sguardo ha suggerito qualche idea…

Del resto questo effetto collaterale non è il più sconvolgente infatti avventurandosi nella coraggiosa lettura del bugiardino del farmaco in questione – attività inquietante per ogni tipo di farmaco e vieppiù per gli psicofarmaci – c’è scritto tra gli altri effetti collaterali: “Casi molto rari di morte improvvisa”…