Basaglia sulla "legge Basaglia"


"Non  bisogna lasciarsi andare a facili euforie. È una legge transitoria, fatta per evitare i referendum e perciò non immune da compromessi politici. Non si deve credere di aver trovato la panacea a tutti i problemi della malattia mentale con il suo inserimento negli ospedali tradizionali. La nuova legge cerca di omologare la psichiatria alla medicina, cioé il comportamento umano al corpo. È come se volessimo omologare i cani con le banane."

Franco Basaglia dopo l’approvazione della legge 180/1978

La Stampa, maggio 1978

Una risposta a “Basaglia sulla "legge Basaglia"”

  1. Si pensi pure ai “nuovi filosofi” fansceri: anche loro figli di Foucault, eppure in molti, oggi, posizionati nel campo conservatore. Non ricordo chi, ultimamente, abbia detto che la sinistra e8 destinata a divenire una corrente interna alla destra, ma chisse0, forse il “ritorno all’ordine” significa proprio questo: messi da parte i grandi sogni collettivi (per pigrizia o per realismo; oppure per vilte0 e per opportunismo), gli antichi intellettuali oggi sono forse davvero destinati a giocare la parte degli illuminati all’interno dell’area politica e culturale oramai vincente. Non pif9 mondi alternativi verso cui tendere, ma circoscritte e mirate campagne d’opinione – ora sui diritti di taluni, ora su quelli di talaltri…- da riuscire ad imporre all’attenzione dei media (che sovente non si fanno nemmeno pregare pif9 di tanto, per la verite0, visto che quelle istanze, cosec agitate, ben si prestano a far da foglia di fico a partiti e governi di destra che, per quanto possano “modernizzarsi”, sempre di destra rimangono).

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