I matti

I matti vanno contenti tra il campo e la ferrovia
a caccia di grilli e serpenti, a caccia di grilli e serpenti;
I matti vanno contenti a guinzaglio della pazzia
a caccia di grilli e serpenti, tra il campo e la ferrovia.
I matti non hanno più niente,
intorno a loro più nessuna città;
anche se strillano chi li sente?
anche se strillano che fa?
I matti vanno contenti sull’orlo della normalità
come stelle cadenti, nell’oceano della tranquillità,
trasportando grandi buste di plastica del peso totale del cuore,
piene di spazzatura e di silenzio, piene di freddo e rumore.
I matti non hanno il cuore,
o se ce l’hanno è sprecato:
è una caverna tutta nera.
I matti ancora lì a pensare a un treno mai arrivato
e a una moglie portata via da chissà quale bufera.
I matti senza la patente per camminare
I matti tutta la vita dentro la notte, chiusi a chiave.
I matti vanno contenti,
fermano il traffico con la mano,
poi attraversano il mattino
con l’aiuto di un fiasco di vino.
Si fermano lunghe ore a riposare
le ossa e le ali, le ossa e le ali
E dentro alle chiese ci vanno a fumare:

centinaia di sigarette, davanti all’altare…

da http://www.flickr.com/

Francesco De Gregori: Terra Di Nessuno 1987