La psichiatria: una scienza esatta….

«I tacchi alti? Causano schizofrenia»

(Afp)

SCOPERTA DI MILLE ANNI FA – Jarl Flensmark dell’universitá di Malmo (Svezia), è lo studioso cui sui deve la «vertiginosa» associazione fra schizofrenia e tacchi alti. Del resto lui dice di avere le prove che i primi casi di schizofrenia sono apparsi proprio quando sono state inventate queste calzature: circa mille anni fa. Le prime scarpe con i tacchi sono comparse infatti in Mesopotamia, la stessa area nella quale sono stati osservati i primi pazienti psichiatrici. In Inghilterra, dal ‘700 in poi, le donne hanno scoperto il fascino dei tacchi alti e di pari passo si è assistito a un inspiegabile lievitare di casi di schizofrenia. Stesso discorso anche in Nord America, mentre fra i nativi, che utilizzano solo mocassini, di patologie mentali non se ne osservano molte. E c’è anche la spiegazione della curiosa correlazione: quando camminiamo con i piedi ben piantati per terra, secondo gli epigoni della teoria in questione, i movimenti del piede stimolano i recettori delle nostre estremità, aumentando l’attivitá delle cellule cerebrali. Sollevando il tallone, i recettori vengono stimolati di meno e tutto ciò provoca una variazione nella produzione interna di dopamina, sostanza nota agli psichiatri per avere un ruolo chiave nell’insorgenza della schizofrenia. Conclusione: volete fare a meno dei tachi alti? Può essere un’idea. Non è detto che dobbiate visitare meno spesso lo psichiatra, ma ci sono ragionevoli possibilità che spendiate meno in consulti con l’ortopedico causa slogature.

JET-LEG E MALATTIE MENTALI – Sotto il prpfilo della «creatività» scientifica c’è da dire che però in Israele non hanno nulla da invidiare alla Svezia. Riporta il quotidiano inglese «Daily Mail» che alla Hebrew University e Hadassah Medical School in Israele (peraltro assai quotata) , alcuni esperti hanno verificato che le variazioni nella secrezione di melatonina, condizionate dal ritmo luce-buoi e quindi dal cambiamento di fuso orario legato ai lunghi viaggi all’estero, sono alla base di molte malattie della psiche, come ansia, depressione e varie fobie. Non è che sia una teroia poi così strampalata: provate a fare un volo transtalantico (e ritorno) tre volte alla settimana e sicuramente non sarete esattamente padroni di voi stessi. Ma da qui da sostenere un nesso causa effetto ad alta significatività statistica ce ne passa.

Fonte: http://www.corriere.it/salute/07_ottobre_30/bizzarrie_mediche.shtml