Regione all'avanguardia psichiatrica ai disonori delle cronache

In questi giorni la cronaca della piccola felice regione all’estremo nord-est della penisola ci offre due o tre notizie che in qualche modo riguardano la psichiatria (o salute mentale se preferite) e hanno avuto eco sui media.

I° – la Regione Friuli Venezia Giulia ha deciso di inviare gli ispettori nell’azienda sanitaria diretta dal dottor Franco Rotelli (che per protesta ha sospeso il convegno previsto per i giorni dell’ispezione su cooperazione sociale e volontariato… d’autre côte le cooperation c’est moi…) per controllare “il congruo utilizzo delle risorse economiche assegnate, anche sotto il profilo della legittimità”.

In molti si auguravano l’ingresso di qualche ispettore per monitorare i fondi della sanità triestina e in particolare della psichiatria ora viene fatto nel modo peggiore: per ordinanza di una giunta regionale di destra – come nel caso dei manicomi la cui chiusura perentoria è stata ordinata da Berlusconi e non da Basaglia – senza intenzione di scoperchiare il vaso di Pandora ma per motivi evidenti di speculazione politica: il tentativo di rimuovere Rotelli per mettere un proprio uomo…

II° sempre a Trieste si è verificato un caso discusso di trattamento sanitario obbligatorio piuttosto violento (ammesso che ne esistano non violenti…): l’11 di ottobre 2008 la Digos di Trieste insieme a Vigili Urbani e Vigili del Fuoco fa irruzione rompendo finestre e sparpagliando carte dappertutto presso gli uffici siti in Porto a Trieste di Pietro Molinari e lo portano via imponendo su ordine del Sindaco di Trieste Roberto di Piazza spalleggiato dallo psichiatra del centro di salute mentale applicano il T.S.O. Molinari verrà ricoverato nel reparto psichiatrico di Diagnosi e Cura dove – tra l’altro – gli vengono somministrati coercitivamente farmaci di cui ignora il tipo secondo la sua testimonianza alla faccia di rispetto, autodeterminazione e del famoso consenso informato….

III° Leggete con attenzione questa notizia perché viste le proposte di legge che verranno presentate e la scarsa considerazione che questo governo dimostra (ddl Gelmini docet) per la volontà popolare e delle persone coinvolte nei provvedimenti la pallida e minima garanzia del controllo dei sindaci quale autorità sanitaria competente sulle ordianze di TSO c’è da giurarci sparirà:

Un giovane di Pordenone di 28 anni ha chiesto 250 mila euro di risarcimento al sindaco e a due medici per un TSO improprio: è stato sottoposto a ricovero coatto senza che nessuno psichiatra lo visitasse.

Questi ultimi due episodi ci insegnano da un lato che il nodo più controverso, discusso e problematico della legge 180 è senz’altro il punto che disciplina i Trattamenti sanitari obbligatori (e se è vero come è vero che il titolo della legge 180 è: Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori allora non è poi così esagerato dire che in questione sia l’intera legge perlomeno nella sostanza…) dall’altro che la garanzia dell’intervento del Sindaco nei trattamenti sanitari obbligatori è di norma (e se l’ultimo caso è l’eccezione che la conferma il caso precedente è la norma) nullo dal momento che normalmente la delega al tecnico è totale e vengono firmati e autorizzati tutti i TSO: sarei curioso di sapere – però credo sia impossibile reperire questi dati – quanti TSO non vengono autorizzati dai sindaci in Italia all’anno e dall’approvazione della legge 180 ad oggi: questo dato ci potrebbe dare la misura di quanto questa garanzia sia efficace.

Una risposta a “Regione all'avanguardia psichiatrica ai disonori delle cronache”

  1. Avendo lavorato in Pretura e in Comune, mi torna male pensare a TSO così “anomali”.

    D’altro canto in un Paese dove bastano pochi mesi di “governo” a stravolgere la democrazia ponendo sotto controllo quasi ogni mossa e opinione messa in opera dai cittadini, salvando ovviamente la criminalità organizzata e gli squadristi neri…. non mi stupisco.

    I TSO stravolgono per sempre la vita di chi ne viene coinvolto. Almeno questa è la mia opinione. Ciao

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