SUL MANICOMIO E L'ESPERIENZA DELLA SCHIZOFRENIA

Il livellamento psichiatrico mette sullo stesso piano i geni e i folli. È un atto innaturale. I medici non sono in grado di capire che cos’è l’uomo, che cos’è l’uomo–Dio che è in noi, l’uomo creatore.
Il male fisico lo capiscono tutti, il male mentale, invece, è lo scacco per l’uomo e la sua scienza

alda merini

che non riesce mai a penetrare appieno i segreti dell’anima.

L’uomo non è nato per soffrire, ma è nato per la felicità. Io sono passata attraverso il tunnel del dolore che in realtà è stata per me una considerazione di ciò che può essere la vita, di ciò che può farti la vita ma anche di quello che noi possiamo fare alla vita. Perché possiamo essere anche noi stessi a mortificarla e a renderla brutta. Quei dieci anni trascorsi in manicomio hanno aperto uno squarcio in me che ho voluto raccontare perché nessuno conosce ciò che accade al di là del muro…
Quanto vuoto fanno i medici per avere in mano il cuore del paziente, ma non è preservandolo dal dolore che lo si guarisce. A volte questo è solo un pretesto per ucciderlo. Perché se l’uomo non sente il dolore non sente né la musica, né la poesia, né la vita e neanche la morte. Non dimentichiamo che moriremo tutti, però prima la vita va vissuta con gioia ed occorre capire che la poesia fa parte della vita e anche della morte e che è un grande rischio. Il poeta rischia molto e sempre al limite, è sempre sul filo del rasoio ma lo fa per insegnarci la felicità, la felicità per la vita che è in ognuno di noi.
La sopportazione mia del manicomio è stata dovuta alla mia religiosità, all’obbedienza, all’accettazione dei fatti divini della vita.
Io depreco quelli che vogliono soffrire più degli altri perché questo lo considero una colpa e un reato.
probabilmente pensano che attraverso la sofferenza si raggiunga la poesia…
Ed è lì lo scorno e l’offesa. Non è vero! Perché attraverso la sofferenza si raggiunge o la morte o l’abbandono
Alda Merini