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La scorsa settimana il mondo della "psichiatria" è balzato agli onori (per così dire) delle cronache per due episodi molto diversi ma che hanno avuto entrambi grossa eco: il primo è il caso di un omicidio di cui si è macchiato un “malato mentale” che poco prima del evento delittuoso era già stato fermato dai carabinieri per porto abusivo di coltello e condotto in pronto soccorso da cui poi si sarebbe allontanato.
Al di là delle condiserazioni sulla mancanza di attenzione ed ascolto di una persona in stato di agitazione (presumo) da parte del personale medico e infermieristico del pronto soccorso in cui era stato portato dalla forza pubblica la cosa più agghiacciante è stata come i “media” hanno presentato l’episodio spingendo sulla criminalizzazione di chi ha disturbi mentali dipinti come pericolosi a sé e agli altri e conseguente attacco alla legge 180 e richiesta di maggior controllo verso questi soggetti. Era un po’ che “zingari” e rumeni avevano rubato la scena ai “matti” nell’immagine sociale di soggetti più pericolosi… questa pare sia stata – a parere di buona parte dei giornalisti perlomeno – l’occasione per rifarsi… una campagna così violenta contro la libertà e la dignità delle persone con disturbo mentale era tempo non si vedeva.

L’altra notizia sconvolgente proviene dal già tristemente noto istituto papa Giovanni XXIII di Serra d’Aiello, in provincia di Cosenza in cui pare che 12 degenti siano scomparsi nel nulla, almeno 15 morti in modo sospetto e centinaia i ricoverati che hanno subito lesioni gravi in modo ripetuto…
Gli investigatori ipotizzano che dentro la casa di cura, personaggi non ancora identificati, avrebbero fatto sparire uomini e donne per appropriarsi dei loro beni e forse organizzare anche traffici di organi. Questi nuovi filoni d’indagine seguono quello principale che ha riguardato la scoperta, da parte del magistrato cosentino, del tesoro di monsignor Alfredo Luberto, che ammonta a circa 15 milioni di euro. L’elenco dei beni sequestrati all’alto prelato comprende: abitazioni di lusso, dodici automobili alcune delle quali di grande valore, quadri di pittori famosi tra i quali uno Schifano, libretti al portatore e diversi certificati di deposito. Quelli elencati sono solo alcuni dei beni a disposizione del sacerdote amante del lusso, amministratore unico di un istituto, il Papa Giovanni, un lager con letti infestati da zecche e acari della scabbia.
Solito improbabile reazione della chiesa a questa notizia (chiesa la cui funzione storica all’interno di manicomi, opere pie è già tristemente nota. Oltretutto è l’unica lobby a riuscire ad avere abbastanza potere da riuscire ad raccimolar denari – e non pochi – anche laddove gli psichiatri sedicenti democratici imperano).
In ogni caso un bell’esempio di «clinica psichiatrica umanizzata» del tipo in cui prossimamente con la modifica della 180 potranno essere fatti i tso (e visto la qualità alberghiera del servizio c’è da stare allegri se i tso potranno essere praticamente eterni – e comunque di durata fino a 3 mesi, rinnovabili con apposita verifica e autorizzazione – visto che la proposta di legge prevede che il tso cessa se il paziente dà "valido consenso", e sia ritenuto credibile e che continuerà ad assumere in regime di trattamento sanitario volontario le «terapie necessarie» ).
Necessario però leggere le dovute precisazioni di Assunta Signorelli psichiatra, responsabile dall’agosto 2006 della Direzione Sanitaria dell’Istituto Papa Giovanni XXIII di Serra d’Aiello sulla vicenda che sottolinea mistificazioni e – di nuovo – speculazioni giornalistiche e politiche…

In attesa di nuove notizie psichiatriche