Un italiano su tre fuma hashish

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Crescono i consumi di cannabis e quelli occasionali di cocaina ed eroina. Calano quelli di tabacco e alcolici, ma cambiano i modelli di consumo di queste sostanze. Sono dati contenuti nella Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia 2006 (riferiti al quadriennio 2001-2005), presentata a Palazzo Chigi dal ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero. Un dato preoccupante è che i prezzi di quasi tutte le sostanze psicoattive illecite registrano una progressiva e costante diminuizione: la maggior accessibilità economica, oltre alla ampia disponibilità di reperimento sul mercato illegale, le rende ancor più popolari e alla portata di tutte le tasche.

CANNA PER TUTTI- Dal 2001 al 2005 è cresciuta del 10% (dal 22 al 32%) la percentuale di chi ha fatto uso almeno una volta nella vita, negli ultimi dodici mesi o negli ultimi trenta giorni di cannabis. Quanto a cocaina ed eroina, il consumo è cresciuto soprattutto tra gli utilizzatori occasionali e sporadici; nel caso degli utilizzatori frequenti, per la prima si è registrato un lieve aumento mentre il consum della seconda è rimasto stabile. E’ il Lazio la regione col maggior numero di consumatori (una o più volte negli ultimi dodici mesi) di sostanze cannabinoidi (10,6%); alla Lomabardia va il primato per la cocaina (4,7%) e alla Liguria quello per l’eroina (0,7%).

 

 
 

ALCOL E FUMO: CALANO I CONSUMI- Quanto alle bevande alcoliche, se nel 2003 l’89% degli intervistati di sesso maschile ne aveva fatto uso almeno una volta negli ultimi dodici mesi, nel 2005 la percentuale è scesa all’86%. In calo anche i fumatori: se nel 2001 il 36,3% (di età compresa tra 15 e 44 anni) riferiva di aver fumato una sigaretta negli ultimi dodici mesi, nel 2003 la percentuale scende al 32% e si mantiene stabile fino al 2005. Se si osservano però le abitudini di genere, si scopre che nel quadriennio sono cresciute le fumatrici (+6,4%) mentre sono calati i fumatori (-6,6%). Nonostante il calo generale, il rapporto evidenzia come si registri un costante aumento di nuovi modelli di consumo, soprattutto tra i giovani, per esempio mescolando sostanze diverse che sommano i loro effetti negativi, con maggiori rischi a breve e medio termine. In decremento, invece, dal 2001 a oggi, l’associazione di sostanze legali e illegali, mentre sono cresciute del 3% (dal 14 al 17%) le persone che assumono più sostanze illegali contemporaneamente. L’87% degli utilizzatori di cannabis non associa invece a questa altre droghe illegali.

ITALIA, SECONDO MERCATO D’EUROPA. CALANO I QUANTITATIVI DI SOSTANZA INTERCETTATI- Questo, ovviamente, si riflette sul business. Il mercato Italiano è stato alimentato, nel corso dell’anno 2006, prevalentemente dalla cocaina prodotta in Colombia, dall’eroina afghana, dall’hashish prodotto in Marocco, dalla marijuana albanese e dalle droghe sintetiche provenienti per lo piu’ dall’Olanda. L’Italia viene considerata il secondo Paese europeo per il consumo di cocaina dopo la Spagna, alla pari con il Regno Unito. In Italia, e più nello specifico in Calabria, il controllo di tale sostanza è pressoché completo appannaggio delle organizzazioni della ‘ndrangheta.

Se per quanto attiene al mercato nazionale la ‘ndrangheta risulta soprattutto collegata con le organizzazioni di matrice mafiosa siciliane, campane e pugliesi, per quanto riguarda quello estero si registra una forte operatività soprattutto sul mercato australiano ed albanese ma anche francese, tedesco, russo, spagnolo, svizzero, della ex Jugoslavia, boliviano, statunitense e canadese. Come già evidenziato nel corso del biennio precedente, anche nel 2006 si è continuato ad assistere all’aumento del numero di operazioni effettuate dalle Forze dell’Ordine sul territorio nazionale; il numero globale si è assestato a 20.580. Continuano a crescere sia il numero di interventi volti al contrasto del traffico di cocaina che i quantitativi intercettati (incremento dei quantitativi intercettati dai circa 1.812 kg nel 2001 ai 4.625 kg nel 2006). Nonostante l’incremento nel numero di interventi volti al contrasto del traffico di eroina, come già rilevato nel corso del 2005, la media dei quantitativi di sostanza intercettati per operazione continua a diminuire, arrivando a toccare il valore più basso degli ultimi 6 anni (circa 390 gr).

SCENDE IL PREZZO DI COCA ED EROINA, STABILI I CANNABINOIDI- Rispetto alla vendita al dettaglio delle sostanze psicoattive illegali, dal 2001 al 2006 si evidenzia una diminuzione del prezzo per grammo di eroina (in 6 anni il prezzo minimo di quella "nera" è diminuito di circa 16 Ç, di quella "white" di poco più di 9) e di cocaina (il prezzo minimo è diminuito di circa 17 Ç e quello massimo di circa 15). Una sostanziale stabilità dei prezzi si evidenzia per i cannabinoidi, ed un leggero aumento di quelli dell’ecstasy e del LSD. Dal 2001 al 2006, la media dei prezzi massimi e minimi è quindi passata da 99 a 83 Ç per grammo per la cocaina (-16%), da circa 68 a 52 Ç per l’eroina nera (-24 %) e da 84 a 78 Ç per l’eroina bianca(-7%); un aumento della media dei prezzi si osserva per una singola pasticca di ecstasy e dose di LSD, mentre rimane invariata quella dei cannabinoidi.

La sostanza maggiormente intercettata è stata la cannabis (75%), seguita dalla cocaina (15%) e dagli oppiacei (8%). La distribuzione dei soggetti per sostanza di segnalazione mostra variazioni nell’arco temporale 1990-2006. La percentuale di segnalati per sostanze quali cannabinoidi, in crescita dal 1990, ha raggiunto il suo valore massimo nel 2001 (84%), per poi iniziare a decrescere. A partire dal 2002, a fronte di una diminuzione delle segnalazioni attinenti a tale sostanza, si è registrato un incremento di quelle per cocaina (dal 9% nel 2002 al 15% nel 2006). Le segnalazioni per eroina, in andamento costantemente decrescente dal 1990, dopo il 2002 si sono stabilizzate intorno all’8%.

CONSUMATORI: PAURA EROINA, MA LA CANNA NON FA MALE- E’ l’eroina la droga percepita come piu’ dannosa (oltre il 95%), seguita dalla cocaina (più di 95%). Il fumo di tabacco è considerato rischioso per la salute da oltre l’85% dei soggetti: si osserva tuttavia una diminuzione significativa nella percezione del rischio tra il 2003 ed il 2005 tra i soggetti di età comprese tra i 25 ed i 44 anni. La cannabis, percepita come dannosa per la salute dal 70% degli intervistati, viene considerata sostanza rischiosa da un numero sempre minore di soggetti; si evidenzia un significativo trend in costante diminuzione nel rischio percepito nell’uso di cannabis tra gli anni 2001, 2003 e 2005. Quasi 5 milioni di italiani avrebbero cambiato opinione nell’arco di soli 4 anni, passando da un’opinione negativa nei confronti dell’uso della cannabis ad una posizione di non esplicita disapprovazione.

Se per quanto attiene al mercato nazionale la ‘ndrangheta risulta soprattutto collegata con le organizzazioni di matrice mafiosa siciliane, campane e pugliesi, per quanto riguarda quello estero si registra una forte operatività soprattutto sul mercato australiano ed albanese ma anche francese, tedesco, russo, spagnolo, svizzero, della ex Jugoslavia, boliviano, statunitense e canadese. Come già evidenziato nel corso del biennio precedente, anche nel 2006 si è continuato ad assistere all’aumento del numero di operazioni effettuate dalle Forze dell’Ordine sul territorio nazionale; il numero globale si è assestato a 20.580. Continuano a crescere sia il numero di interventi volti al contrasto del traffico di cocaina che i quantitativi intercettati (incremento dei quantitativi intercettati dai circa 1.812 kg nel 2001 ai 4.625 kg nel 2006). Nonostante l’incremento nel numero di interventi volti al contrasto del traffico di eroina, come già rilevato nel corso del 2005, la media dei quantitativi di sostanza intercettati per operazione continua a diminuire, arrivando a toccare il valore più basso degli ultimi 6 anni (circa 390 gr).

SCENDE IL PREZZO DI COCA ED EROINA, STABILI I CANNABINOIDI- Rispetto alla vendita al dettaglio delle sostanze psicoattive illegali, dal 2001 al 2006 si evidenzia una diminuzione del prezzo per grammo di eroina (in 6 anni il prezzo minimo di quella "nera" è diminuito di circa 16 Ç, di quella "white" di poco più di 9) e di cocaina (il prezzo minimo è diminuito di circa 17 Ç e quello massimo di circa 15). Una sostanziale stabilità dei prezzi si evidenzia per i cannabinoidi, ed un leggero aumento di quelli dell’ecstasy e del LSD. Dal 2001 al 2006, la media dei prezzi massimi e minimi è quindi passata da 99 a 83 Ç per grammo per la cocaina (-16%), da circa 68 a 52 Ç per l’eroina nera (-24 %) e da 84 a 78 Ç per l’eroina bianca(-7%); un aumento della media dei prezzi si osserva per una singola pasticca di ecstasy e dose di LSD, mentre rimane invariata quella dei cannabinoidi.

La sostanza maggiormente intercettata è stata la cannabis (75%), seguita dalla cocaina (15%) e dagli oppiacei (8%). La distribuzione dei soggetti per sostanza di segnalazione mostra variazioni nell’arco temporale 1990-2006. La percentuale di segnalati per sostanze quali cannabinoidi, in crescita dal 1990, ha raggiunto il suo valore massimo nel 2001 (84%), per poi iniziare a decrescere. A partire dal 2002, a fronte di una diminuzione delle segnalazioni attinenti a tale sostanza, si è registrato un incremento di quelle per cocaina (dal 9% nel 2002 al 15% nel 2006). Le segnalazioni per eroina, in andamento costantemente decrescente dal 1990, dopo il 2002 si sono stabilizzate intorno all’8%.

CONSUMATORI: PAURA EROINA, MA LA CANNA NON FA MALE- E’ l’eroina la droga percepita come piu’ dannosa (oltre il 95%), seguita dalla cocaina (più di 95%). Il fumo di tabacco è considerato rischioso per la salute da oltre l’85% dei soggetti: si osserva tuttavia una diminuzione significativa nella percezione del rischio tra il 2003 ed il 2005 tra i soggetti di età comprese tra i 25 ed i 44 anni. La cannabis, percepita come dannosa per la salute dal 70% degli intervistati, viene considerata sostanza rischiosa da un numero sempre minore di soggetti; si evidenzia un significativo trend in costante diminuzione nel rischio percepito nell’uso di cannabis tra gli anni 2001, 2003 e 2005. Quasi 5 milioni di italiani avrebbero cambiato opinione nell’arco di soli 4 anni, passando da un’opinione negativa nei confronti dell’uso della cannabis ad una posizione di non esplicita disapprovazione.

Fonte: http://canali.libero.it/affaritaliani/cronache/canna1107.html?pg=1

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