Welcome to Biziakistan

su Konrad, n. 225, aprile 2017.

Un percorso di accoglienza nel cuore dell’isontino dopo un viaggio tra barconi e Balcani

Ho scritto il mio primo articolo per Konrad nel numero speciale sulle migrazioni del novembre 2015. Quanto succede in Bisiacaria (il piccolo triangolo di terra con ai vertici Monfalcone, Sagrado e San Canzian) mi fa ritornare sul tema.

La Bisiacaria, terra storicamente attraversata da numerose correnti migratorie, è ancora e di nuovo percorsa da genti diverse in cerca di pace e lavoro. Non solo Monfalcone al centro di questo fenomeno.

Ultimamente il tema è di stretta attualità a Turriaco piccolo comune nel cuore del territorio bisiaco retto da una giunta guidata dal giovane sindaco Enrico Bullian. Già dell’agosto scorso la disponibilità della maggioranza in Comune ad accogliere nella ex caserma dei carabinieri un gruppo di richiedenti asilo. In paese oltre ai numerosi favorevoli a questa politica di accoglienza diffusa, ormai caldeggiata a più livelli per affrontare il fenomeno migratorio ormai strutturale, c’è stata una minoranza ad opporsi. In questo clima nello scorso dicembre ignoti hanno posizionato un rudimentale ordigno esplosivo a scopo intimidatorio di fronte a quello che è diventato il Centro di Accoglienza per i richiedenti asilo. Durante la partecipata manifestazione di risposta al vile gesto e di solidarietà all’amministrazione comunale, decisa ad aprire nonostante le minacce, si sono sentite contro i partecipanti grette grida xenofobe da parte di alcune persone, diverse provenienti da altre località. L’opposizione da parte sua demagogicamente e capziosamente cerca ancora di sollevare vizi per ostacolare il centro, perfino ad apertura avvenuta, strizzando l’occhio ai populisti anti-accoglienza. Nulla comunque ha fatto recedere amministrazione comunale e Prefettura e il nuovo Centro di Accoglienza Straordinario è stato aperto e dato in gestione dalla Prefettura alla cooperativa sociale Duemilauno Agenzia Sociale di Muggia che è gerente anche del locale Centro Giovani e in regione di altre strutture per minori migranti o per richiedenti asilo.

I primi richiedenti asilo sono arrivati il 13 febbraio, subito seguiti da un altro gruppo per un totale di dodici persone provenienti da Afghanistan e Pakistan. Nomi questi evocativi di lontani paesi martoriati da conflitti che ci vedono coinvolti con truppe là impegnate e con profughi che da quelle lontane terre giungono fino a noi. Ad arrivare a Turriaco dei giovani che hanno disertato i diversi gruppi armati – regolari o meno – che occupano i loro territori al fine di salvare la propria vita e dare un’opportunità alle famiglie di cui sono figli o padri e mariti. Lunga la strada fatta con mezzi di fortuna, a piedi, in precari trasporti e in barconi. Iran, Turchia quindi il mare, la Grecia e i Balcani nell’odissea della Balkan route, il corridoio che ha permesso a migliaia di profughi provenienti da Siria, Iraq e Afghanistan di giungere a noi.

Interesse e sospetto al tempo stesso nella piccola località di Turriaco di fronte a questi nuovi paesani. Il percorso di accoglienza e conoscenza reciproca non pare però subire gli intoppi che si temevano. Molte le associazioni, i gestori di locali ed esercizi, ma anche singoli cittadini che hanno dato il proprio benvenuto e la disponibilità a collaborare con i richiedenti asilo, come peraltro già fatto nella fase preparatoria di raccolta di beni per l’arredo dei due appartamenti (sono stati donati dai cittadini del Mandamento materassi e stoviglie di ogni tipo). Il Comune ha proposto ai ragazzi diverse attività: dall’utilizzo della biblioteca, dove si tengono anche colloqui in italiano che i richiedenti hanno ribattezzato “Caffè lingua”, a lavori di manutenzione del verde o di beni comunali a dimostrazione del fatto che questi nuovi arrivati sono delle risorse per il paese. Per la kermesse “Note di Costituzione” organizzata dall’amministrazione comunale in occasione dell’anniversario del 25 aprile il gruppo di richiedenti proporrà una riflessione a partire dalla propria storia di vita con in mente l’articolo 10 della Costituzione che recita: “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge”.

Troveremo tra fine marzo e fine aprile alcuni dei nuovi “turriachesi” anche agli incontri laboratoriali “Diretti ai diritti” sui temi delle guerre, profughi e diritto d’asilo rivolti ai giovani del monfalconese organizzati dall’associazione culturale Benkadì in collaborazione con Comune di Staranzano, Tenda per la Pace e i Diritti, Sprar Staranzano, Duemilauno Agenzia Sociale ed altri.

“Nessuno sceglie di diventare migrante, sono le condizioni a costringerti a diventarlo. Per vivere in pace è importante accettarsi gli uni con gli altri. La cosa più importante del mondo è l’umanità solo umanità”. Con queste parole Shabbir, uno dei 12 accolti, ha concluso il suo discorso di saluto e benvenuto all’incontro con i rappresentanti delle associazioni di Turriaco pochi giorni dopo il suo arrivo nel paese bisiaco.

#StayHuman #WelcomeRefugees

Foto Christian Faggionato