MANIFESTAZIONE ANTIFASCISTA:
SI DEVE SCEGLIERE DA CHE PARTE STARE.
Il Sindaco di Rijeka, Vojko Obersnel, nella sua lettera contro le celebrazioni dell’occupazione della città di Fiume, ha scritto che “le iniziative che festeggiano l’occupazione delle terre degli altri, sono in opposizione con la politica europea, che, come una delle proprie basi, ha l’antifascismo”.
Esistono date profondamente divisive, in antitesi tra di loro, opposte, incompatibili
Stare con il 12 settembre del 1919 significa stare con il fascismo prima del fascismo, con l’occupazione di Fiume mossa dal nazionalista D’Annunzio, “il duce divino” come si faceva chiamare. Uno che voleva fare la marcia su Roma prima di Mussolini e che introdusse gran parte della simbologia e del razzismo che verrà assorbito dal fascismo che si porrà in assoluta continuità con la marcia fiumana. Chi sostiene il contrario rischia di essere vittima della propaganda fascista del terzo millennio, che ha tutto l’interesse di sdoganare D’Annunzio e l’orripilante esperienza fiumana, per salvaguardare un simbolo del nazionalismo italiano sacro al fascismo. Il dannunzianesimo è l’antitesi dello spirito che ha portato alla formazione della nostra Costituzione.
Si può stare con l’antislavismo, con i processi di italianizzazione forzata introdotti a Fiume contro i croati reputati “razza inferiore”, con il nazionalismo reazionario, con il suo essere eversore, con l’olio di ricino e le camicie nere di Fiume.
Oppure si può stare con la Resistenza, che ha le date simboliche del 25 aprile e 8 settembre.
Si deve scegliere da che parte della storia stare
Non si possono accettare promiscuità, o condivisioni di eventi così distinti e distanti, come se fossero tra di loro compatibili, condivisibili, in comune.
Dopo la marcia su Fiume il prossimo passo sarà riabilitare quella su Roma?
Noi stiamo dalla parte della Resistenza
Celebrare la marcia di occupazione di Fiume e D’Annunzio significa gettare fango sulla storia dei luoghi in cui viviamo, sulla storia di Ronchi, che in modo nefasto si vede ancora oggi imposto quel nominativo dei legionari, voluto dal fascismo nel 1925 per omaggiare l’occupazione di una città straniera per annetterla all’Italia. A D’Annunzio a Ronchi venne anche conferita la cittadinanza onoraria e dedicata una via. In quella stessa via la targa sulla casa dove dormì venne apposta dal capo del fascismo triestino Giunta solo due mesi dopo l’assalto del Narodni dom di Trieste perché nessuno di Ronchi volle apporla.
Mai dalla parte dei legionari! Ronchi non è dei Legionari, non lo è mai stata e mai lo sarà!
Noi diciamo Viva Ronchi, viva i Partigiani, Viva la Resistenza!
RONCHI DEI PARTIGIANI – MONFALCONE METICCIA
Via D’Annunzio dalla nostra città
Decine di cartelli antidannunziani sono stati piazzati questa notte nelle vie e nelle principali entrate di Ronchi: “Via D’Annunzio dalla nostra città”, “Ronchi città dei partigiani”, “Ronchi dei Partigiani”. Questi i messaggi lanciati dai soliti ignoti, che hanno celebrato a loro modo la partenza di Gabriele D’Annunzio alla volta di Fiume. Una azione che si potrebbe definire ironicamente dannunziana, messa in atto più o meno nelle stesse ore in cui lui, con i suoi arditi, si mosse alla volta di del capoluogo quarnerino.
Una contrapposizione sulla figura di D’Annunzio che Ronchi non è nuova. La città si è sempre divisa sulla gesta del poeta. Anni fa nacque anche l’iniziativa per sostituire il riferimento ai legionari con quello ai partigiani. Nel 1925, infatti Ronchi di Monfalcone diventò Ronchi dei Legionari per ricordare il luogo da cui partì l’impresa. La scelta di Ronchi, come base di partenza per l’impresa, però, è stata frutto del caso e nella cittadina sembrano più guardare più con distacco che con entusiasmo alle celebrazioni che si ripetono ogni anno. Anche oggi ce ne saranno in programma due. La prima per ricordare il poeta soldato e i suoi legionari, la seconda per contestare il dannunzianesimo, il fiumanesimo e quello che rappresentano, ma anche per ricordare, proprio oggi, che Ronchi diede un contributo non indifferente alla Resistenza.
Decine di cartelli antifascisti e antidannunziani sono stati piazzati questa notte, giovedì 12 settembre, nelle vie e nelle principali entrate di Ronchi, vicino Gorizia: “Via D’Annunzio dalla nostra città”, “Ronchi città dei partigiani”, “Ronchi dei Partigiani”.
Questi i messaggi per…de-celebrare la partenza di Gabriele D’Annunzio alla volta di Fiume, 100 anni fa. Un’occasione che la destra non si è lasciata sfuggire, tra vere e proprie fake news storiche, una statua a D’Annunzio e manifestazioni di piazza, coperte da Comune di Trieste e Regione. Contro il fascismo e le mistificazioni della storia, giovedì 12 settembre alle 17.30, manifestazione antifascista indetta da “Ronchi dei partigiani”.
Sulla manifestazione e più in generale sul revanscismo storico, a uso politico, in corso nell’ambito dei cento anni dalla vicenda di Fiume noi abbiamo intervistato Luca Meneghesso, del cartello “Ronchi dei partigiani”.
A cent’anni dall’impresa fiumana del “vate” D’Annunzio le destre, dal PD ai neofascisti, celebrano l’avventura dannunziana presso il monumento edificato tra Monfalcone e Ronchi dei legionari. Con Luca dell’associazione Ronchi dei partigiani parliamo delle iniziative che gli/le antifascist* hanno messo e metteranno in campo nella giornata di oggi. Mentre a Trieste si inaugura, tra le polemiche, una statua allo stesso D’Annunzio.
Sul annuario dell’associazione Jadro di Romjan/Vermegliano
Qualche giorno prima….
https://www.facebook.com/668759269818676/videos/2388120294617839/
Post sul primo presidio contro le celebrazioni dannunziane a Ronchi su infoaction nel 2014