Contro il decoro a Monfalcone… Noi siamo scesi in piazza lo stesso…

Il comune di Monfalcone ha negato al coordinamento Monfalcone Meticcia il permesso di occupazione di suolo pubblico – un tavolino e qualche panca – per presentare il libro di Wolf Bukowski La buona educazione degli oppressi. Il locale commissariato di polizia, di fronte alla comunicazione ricevuta, non aveva avuto nulla da eccepire. Il comune invece sì. Qui la comunicazione del diniego.

Comunicato di Monfalcone Meticcia sul diniego della giunta Cisint all’uso di piazzetta Marcuzzi Montes per un’iniziativa pubblica contro le sue politiche securitarie.

Contro le politiche liberticide della Giunta Cisint, Monfalcone Meticcia chiama alla mobilitazione.

Come Coordinamento Monfalcone Meticcia abbiamo indetto un’iniziativa pubblica venerdì prossimo alle ore 18.30 presso piazzetta Marcuzzi/Montes, per protestare contro le politiche securitarie della giunta Cisint, intitolata “Il vostro decoro è il nostro degrado”, nella quale interverrà Wolf Bukowski, autore dei libri “La buona educazione degli oppressi. Piccola storia del decoro”, pur avendo il permesso del locale Commissariato di PS, l’Amministrazione comunale ha dato parere negativo per l’occupazione di suolo pubblico impedendoci di utilizzare un tavolo e qualche panca per consentire alle persone convenute di ascoltare gli interventi.

L’Amministrazione si è trincerata dietro una delibera assurda che impone ben 90 giorni di anticipo per poter svolgere un’attività negli spazi pubblici.

E’ evidente che suddetta deliberazione giuntale rende difficile, se non impossibile, l’organizzazione di iniziative in piazza richiedendo un così ampio preavviso.

La nostra iniziativa si farà comunque: staremo tutte/i in piedi, di certo non in ginocchio.

Pertanto Monfalcone Meticcia chiama tutte le persone democratiche, antifasciste ed antirazziste a partecipare e mobilitarsi per ribadire che gli spazi pubblici sono patrimonio comune delle e dei cittadini che intendono vivere la città liberamente, esercitare il proprio diritto al dissenso e non rendersi complici di politiche divisive, insensate e xenofobe della sindaca Cisint e della sua giunta.

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