Escursione sull’altopiano di Vojsko: monte Hudournik e reminiscenze partigiane

Grandioso percorso anulare sull’altopiano di Vojsko, alto terrazzo che si estende sopra le valli dei fiumi Idrijca, Kanomljica e Tribuscica. Vojsko è il villaggio più alto in quota della regione Primorska, posto ai margini della Selva di Tarnova.

Qui ci sono chilometri e chilometri di strade e sentieri da percorrere a piedi o in mountain bike. L’itinerario proposto è quindi solo uno dei tanti che qui si potrebbero fare.

Escursione interessante sia per quanto riguarda i fenomeni naturali ma soprattutto per i fatti storici qui accaduti e le testimonianze rimaste.

Partenza dalla gostilna Pr’ Ribcah (qui c’è possibilità di parcheggio: noi ci siamo bevuti un caffè per chiedere il permesso altrimenti si può trovare posto lungo la strada).

Con una tirata di circa 700 metri di dislivello in circa due ore di camminata attraversando un fitto bosco si raggiunge l’altopiano di Vojsko. Raggiuendo la località omonima passiamo alla chiesa di San Giuseppe molto panoramica e all’adiacente cimitero con tombe di partigiane e partigiane locali uccise nella lotta di liberazione.

Il percorso quindi costeggia antiche fattorie, attualmente ancora attive, anche se poste in luoghi scarsamente abitati.

Si passa accanto al cimitero partigiano a forma di cuore di Vojscica, dove in una fossa comune sono sepolti ben 305 combattenti: diverse le donne sepolte e anche l’italiano Mario Sarti (1921-1943).

Sì, riposano qui. Precedentemente hanno combattuto lungo il fiume Isonzo, a Brdi, Venezia, Tolmino, sul Carso e nella valle del Vipava, sulle colline di Cerkljan e Idrija, a Gorica e Trieste… La morte li ha colti poco prima della libertà e ora riposano in la valle, in un cerchio di pietra il muro. E nessuno sa chi sia sepolto qui. Nelle brigate, negli attacchi e nelle ritirate, erano uniti dalla stessa idea, dallo stesso cameratismo. La morte li ha riuniti in questo luogo, in mezzo alla lussureggiante bellezza delle montagne, dove il cielo è limpido, le tempeste e i turbinii sono degni delle montagne. Quattro nazionalità – sloveni, croati, russi e italiani – furono qui unite dalla tempesta della guerra nella morte. Qui riposano i figli e le figlie di trecentocinque madri. Le vedove sono ricordate dai mariti, dalle fidanzate, dai figli dei padri… Da qualche parte in terra slovena, nei giorni di maggio del 1945, una madre aspettò invano il ritorno del figlio o della figlia, che dormono qui, senza avere alcuna idea delle aspettative della madre. Da qualche parte in Lombardia pronunciano con sospiri il nome del figlio Mario, da qualche parte nelle vaste pianure lungo il Volga, da qualche parte vicino a Rostov, il russo Vasiliev era di casa. Lo conoscevo e ricordo come mi si è stretto il cuore quando ho saputo che i tedeschi lo avevano massacrato… Dalle pietre basse si riconoscono i nomi… Qui riposa l’eroe nazionale Anton Šibelja-Stjenka – era un eccellente comandante partigiano – e trentacinque partigiani ignoti. Nome dopo nome: Lojze Lapajne, Marica Podrekar, Slavko Kovrh; Franc Zor, Valentin Završnik, Jože Franetič, Mario Sarti, Saša Štempihar, Martin Kokalj – redattore del quotidiano partigiano – e così via. Tone, in quanto ex commissario di brigata, ne conosceva troppi. Si è ricordato delle conversazioni con loro sui grandi tempi e sui progetti, quando non ci sarà più la guerra, quando le cose torneranno ad essere belle in Slovenia e in tutto il mondo.

Črtomir Šinkovec, Oblaki nad sončno deželo (izbrana proza)

Ci si alza poi fino alla cima del monte Hudournik, punto panoramico posto sul versante nord-ovest dell’altopiano, con vista magnifica sulla vallata dell’Idrijca, sulle Alpi Giulie sino al Triglav – Tricorno, sul Matajur, Colovrat, Dolomiti.

Ci siamo quindi calati nella boscaglia più fitta per andare a visitare la tipografia partigiana “Slovenija”, che operò, senza essere mai scoperta dai tedeschi, dal 17 settembre 1944 al 1 maggio 1945. Attualmente la macchina tipografica è ancora funzionante. La visita è emozionante. La tipografia fa il paio con l’ospedale partigiano di Franja (attualmente inagibile a causa delle alluvioni dell’ottobre scorso) per intensità e valore della memoria.

Al termine della visita, siamo quindi scesi sulla sottostante forestale, per proseguire su un intrico di carrarecce nella Gorenja Kanomlja, trovando interi crinali di colline coperti di aglio orsino che sarebbero poi diventate un meraviglioso pesto.

Siamo quindi andati a chiudere l’anello con una lunga e noiosa discesa sulla polverosa carrareccia per ritornare all’agognata gostilna Pr’ Ribcah e berci una birra gelida rimandando l’assaggio di trota lì allevata ad una prossima volta.


Grandioso percorso anulare sull’altopiano di Vojsko

Cartografia: Izletniška Karta – Foglio 16 – Goriška – Scala 1:50.000

Tomasi Ettore, Stregù Giovanni, Selva di Tarnova la foresta a colori. Escursioni, natura e storia sul Trnovski Gozd, Transalpina Editrice, Trieste, 2009, pp. 190-197

Link utili
Vojsko – Hudournik
Vojsko Hiking and cycling trails

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