GENIO ALLO STATO PURO

Se c’è un uomo affascinante nella letteratura dell’inizio del 20° secolo, questi è Raymond Roussel : RAYMOND ROUSSEL 1877/1933 dandy , erede di una fortuna colossale, sua madre completamente pazza sprecava questa fortuna in eccentricità tipo viaggiare con la sua bara al sèguito. Era la moglie del più grande agente di cambio dell’epoca, suo padre aveva creato la società degli autobus francesi.
Roussel era particolarmente isolato, completamente offuscato dalla sua arte e dagli scacchi. Viveva in un hotel di Parigi, circondato di opere d’arte straordinarie, non riceveva praticamente nessuno, servito soltanto da un domestico che egli non voleva mai vedere. Aveva fra l’altro un equipe di chef di cucina, degna di un grande ristorante. Aveva abitudine di prendere i suoi 5 pasti colazione – pranzo – merenda – cena e soupe de nuit, in una sola volta. Si metteva a tavola alle 10, cominciava con un cioccolato viennese, brioche allo zucchero filato, omelette ai tartufi, per passare al pranzo, che comprendeva minestra, antipasto, pesce, verdura pollo, carni rosse o selvaggina, formaggi, frutto, pasticceria, caffè, amaro. Continuava con il pranzo, e via via per finire con una zuppa. Queste riunioni frugali erano sempre in completa solitudine. Per fornire la sua tavola di prodotti freschi, due Rolls-Royce facevano la spola tra la Costa Azzurra e l’hotel. Appassionato di letteratura, pubblicava le sue opere in edizione limitata su carta Giapponese, che poi regalava ad alcuni amici. Le sue opere teatrali che costituiscono l’essenziale della sua produzione, le allestiva soltanto per tre rappresentazioni. Per l’occasione affittava un teatro per la prima e per due repliche che destinava ad un pubblico selezionato da lui. I teatri erano solitamente i più in voga dell’epoca, con i migliori costumi, ed i migliori attori del periodo.
Le sue opere teatrali erano ovviamente fiaschi completi, di cui totalità Parigi ne rideva e se ne faceva sberleffo. Egli aveva abitudine di ripubblicare le sue edizioni limitate quando modificava anche solo un paragrafo, per sostituirle con la nuova edizione in tiratura limitata, sempre su carta Giapponese, rilegata in cuoio. Un’altra delle sue manie era di portare soltanto della biancheria intima nuova, mai lavata.
Una delle tante sue stranezze è questa: un giorno decide di fare un viaggio in India. Per l’occasione affitta uno yacht enorme per lui ed alcuni amici. Naturalmente passa tutto il viaggio chiuso nella sua cabina, mentre i suoi ospiti si divertono. Quasi giunti a destinazione, il capitano fa riferire a Roussel che le coste sono in vista. Lui accorre a prua della nave, prende il binocolo del capitano e dice " Sono quelle le Indie?? Dietrofront, si torna a casa"
La sua opera è tutta un enigma del linguaggio. La sua scrittura dipende dal metodo che lui ha inventato fatto di sciarade a cassetti, calembours, assonanze, rebus, interpretazioni della parola a più piani. Il suo primo lavoro "Impressioni d’Africa " è divisa in due parti, la prima è un resoconto coloniale allucinato, la seconda è una nuova lettura della parte iniziale, ma vista sotto l’aspetto del suo metodo. Due storie che si intrecciano. Esporrà nei dettagli questa tecnica in un altro lavoro "Come ho scritto alcuni dei miei libri ".
La sua opera resterà a lungo trascurata ed enigmatica. Lo scrittore Jean Cocteau più tardi qualificherà Roussel, "genio allo stato puro ", ma la sua opera resterà e resta accessibile solo a pochi iniziati.
Il 14 luglio 1933, a Palermo, il medico Farina constata il decesso del cittadino francese Raymond Roussel verificatosi nella notte al Grand Hotel Delle Palme. La causa della morte è overdose di stupefacenti, di cui il suo cameriere teneva una contabilità rigorosa, che comprendeva dei cocktail impressionanti di decine di psicotropi dell’epoca.

da: http://www.noveporte.it/dandy/documenti/roussel.htm