Dieta padana

 Un individuo abitante in una qualsiasi città del nord Italia mettiamo Borghezio o qualche altro personaggio del genere si alza la mattina e si siede a tavola per la colazione; beve una tazza di caffè, originario della penisola arabica, o una tazza di tè, bevanda indiana, addolcite con un cucchiaio di zucchero, raffinato per la prima volta in India. Mangia una fetta di pane, importato nell’Italia pre-latina dai Greci, con una marmellata di albicocche (di origini cinesi). Se si comporta da salutista, prende anche uno yoghurt, il vitto dei poveri in Turchia, e una spremuta di arancia, frutto proveniente dall’Oriente tramite gli arabi.

A pranzo si mangia un bel piatto di risotto alla milanese: sia il riso che lo zafferano arrivano dall’Oriente. Di secondo una cotoletta alla milanese, cotta con una tecnica, l’impanatura e la frittura comune a tutte le culture; la guarnisce con patate arrosto, giunte dall’America, o spinaci, originari del Nepal.
A cena ovviamente polenta (il mais arriva sempre dall’America), magari con il tacchino ripieno (altro animale americano) o la mitica Cassoeula (il maiale venne addomesticato per la prima volta in Cina, circa diecimila anni fa).
Prima di andare a letto si beve un grappino (i distillati giunsero in Europa tramite i farmacisti arabi) e, pensando con orrore a quanto gli immigrati possono inquinare la sua cultura, «ringrazia una divinità ebraica» di averlo fatto al cento per cento padano.
Andrea Perin La fame aguzza l’ingegno, Eléuthera, Milano, 2005, pag. 11

4 Risposte a “Dieta padana”

  1. Se si mangia comi però è padano davvero perche mangia un animale allevato a Culugna

  2. ho digitato su gugol “ceghe forum” e per tutta risposta mi ha scritto “forse cercavi seghe forum”

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