''PORTE GIREVOLI''

di  Sabrina Giannini
in onda domenica 3 maggio alle 21.30 raitre

Sono passati trent’anni dall’abolizione dei manicomi e dall’entrata in vigore della legge 180 che doveva restituire diritti civili e dignita’ alle persone affette da malattie mentali, prevenire e curare adeguatamente i loro disturbi. Ma alle nobili intenzioni non sempre sono seguiti i fatti. Gli interessi nel campo dell’assistenza e l’impostazione della legge 180 non hanno consentito un’adeguata applicazione delle norme che puntavano sostanzialmente alla riabilitazione e al  reinserimento nella societa’ della persona affetta da malattia mentale. La legge 180 e’ tra le piu’ inapplicate, se si pensa che sono serviti mediamente 18 anni per chiudere i manicomi e che ancora oggi ne esistono tre. Oggi il disturbo psichico e’ sempre piu’ dilagante e diffuso e sempre meno intercettato e curato dall’assistenza psichiatrica italiana. Depressione, disturbi alimentari, fino alle piu’ gravi psicosi, ma l’assistenza sanitaria si prende carico soltanto del 10% delle persone che avrebbero bisogno di un supporto. La cura del disagio psichico rappresenta un costo enorme per le aziende sanitarie che possono fingere di non vedere una malattia che, a differenza di tutte le altre, e’ senza materia. L’inchiesta e’ un viaggio nell’Italia della follia, quella che lascia i malati di mente, anche i piu’ pericolosi, per strada o rinchiusi nei moderni manicomi, che rispetto a quelli che si volevano abolire  sono soltanto piu’ piccoli. Oppure li lascia totalmente a carico delle  famiglie che a volte sono impreparate a gestire il proprio caro e spesso si trovano anche  in abitazioni inadeguate dove  si consumano tragedie di fatto annunciate. Una legge rivoluzionaria la 180 forse, ma nel Paese sbagliato.

da Report